venerdì 30 giugno 2023

la vera storia del gobbo di Notre Dame quando uccise un sacerdote con uno schiaffo

nella famosa Cattedrale di Notre Dame, c'era un gobbo di nome Pierre. Pierre era cresciuto nell'ombra delle torri maestose, con una deformità che lo aveva reso oggetto di osservazione e derisione da parte di tutti.

Nonostante le sue difficoltà, Pierre aveva sviluppato una passione per l'arte e la musica, trascorrendo gran parte del suo tempo nella cattedrale ad ammirare le grandi vetrate colorate e ad ascoltare la maestosa musica dell'organo. Aveva anche imparato a suonare da sé, producendo melodie che riflettevano la sua solitudine e il suo dolore.

Ma c'era anche un lato oscuro in Pierre. La sua deformità e il dolore che essa gli procurava avevano creato in lui una rabbia incontenibile. Questa rabbia, alimentata dalle risate e dall'insensibilità degli altri, lo portava a provare una strana soddisfazione nel colpire coloro che considerava responsabili del suo dolore: i sacerdoti.

Molti sacerdoti frequentavano regolarmente la cattedrale, offrendo preghiere e sostegno spirituale alla comunità. Pierre, tuttavia, non vedeva in loro altro che la rappresentazione dei suoi tormenti. Li osservava di nascosto e si compiaceva nel pianificare come avrebbe potuto infliggergli dolore.

Un giorno, durante una processione solenne nella cattedrale, Pierre non riuscì a resistere alla tentazione. Mentre un sacerdote si avvicinava all'altare, Pierre lo colpì a tradimento con una schiaffo in pieno volto! 


Il sacerdote, atterrito, cadde a terra e la folla immediatamente si sparse atterrita, chiamando l'attenzione dei gendarmi. Ma per lui oramai non c'era più niente da fare, era morto. 

Pierre, nel bel mezzo del caos, scappò via, cercando rifugio tra i labirinti segreti della cattedrale. Era consapevole delle conseguenze che si sarebbero abbattute su di lui se fosse stato catturato, ma non poteva fare a meno di sentirsi soddisfatto di quell'atto di violenza.

Nascondendosi tra le ombre e le statue, Pierre iniziò a riflettere sulle sue azioni e sulle sue emozioni. Si rendeva conto di quanto il suo odio e la sua rabbia lo avessero consumato, facendolo diventare un mostro tanto quanto la sua deformità lo faceva sembrare agli occhi degli altri.

Dopo aver passato una notte insonne e tormentata, Pierre decise che era arrivato il momento di trasformare la sua vita. Riconobbe che il suo odio e il suo desiderio di violenza non avevano fatto altro che danneggiare se stesso e causare sofferenza agli altri.

Decise quindi di impegnarsi per esprimere la sua arte e la sua musica in modi che potessero portare gioia e ispirazione agli altri. Iniziò a lavorare come organista, dedicandosi con passione alla composizione e all'esecuzione di musica, sperando di poter portare felicità a coloro che entravano nella cattedrale.

Con il passare del tempo, Pierre divenne famoso per la sua maestria e la sua anima trasformata. Gli abitanti di Parigi si affollavano nella cattedrale per ascoltare la sua musica divina e ammirare le sue capacità artistiche. Pierre si sentiva finalmente accettato, rispettato e amato da tutti.

La storia di Pierre, il gobbo di Notre Dame, è un monito che ci ricorda che il vero potere dell'animo umano risiede nella sua capacità di trasformazione. Dall'oscurità della sua rabbia, Pierre riuscì a trovare la luce e a donare gioia al mondo.

"Ufo" scarica una montagna di persone smembrate davanti l'area 51 😱


1965 una fredda notte di gennaio, un'oscura siluetta si stagliava nel cielo sopra la notoria Area 51 nel deserto del Nevada. Gli abitanti vicini notarono subito una forte luce che brillava nel buio, illuminando la vasta distesa di terra desolata.

Mentre l'UFO avvicinava rapidamente l'Area 51, i testimoni erano in preda al panico. I residenti della zona corsero fuori dalle loro case, guardando sbigottiti mentre l'oggetto volante atterrava con un crepitio assordante. Nell'istante in cui si posó a terra, l'UFO si divise in più sezioni, svelando la sua sinistra e inquietante contenuto: una pila enorme di pezzi di persone.

Orribilmente mutilati e sfigurati, questi frammenti di corpi sembravano letteralmente strappati via da chiunque fossero i loro proprietari. La corazza metallica dell'UFO sembrava intrisa del sangue delle vittime e il terreno intorno era sporco di resti umani.

Il panico si diffuse rapidamente tra i residenti che, terrorizzati di fronte a una scena tanto macabra ed enigmatica, iniziarono a chiamare le autorità. Squadre di soccorso e forze militari arrivarono di corsa per investigare sull'incidente, ma rimasero anch'essi scioccati dall'orrore che si presentava loro davanti.

I media arrivarono presto e le immagini dell'atroce scena si diffusero in tutto il paese. L'America era sconvolta ed era chiaro che c'era bisogno di risposte immediate. Gli esperti di tutto il mondo discussero il caso, cercando disperatamente di trovare una spiegazione razionale a quella montagna di pezzi di persone.

Alcuni teorizzarono che gli alieni stavano cercando di creare ibridi umano-extraterrestri per scopi sconosciuti, trascinando le loro vittime attraverso il cosmo. Altri suggerirono che l'UFO fosse posseduto da un malvagio spirito che amava torturare e mutilare i corpi. Qualunque fosse il motivo, una cosa era certa: l'Area 51 era al centro di un evento surreale che avrebbe segnato la storia.

Ma mentre le indagini continuavano e il mondo rimaneva inorridito, l'UFO scomparve nel nulla, come se non fosse mai esistito. La montagna di pezzi di persone rimase come uncino ricordo di quella terribile notte.

Da allora, l'Area 51 è stata oggetto di intense speculazioni e teorie del complotto, mentre i pezzi di persone sono diventati un'oscura leggenda metropolitana. Ma la domanda rimane: chi erano quegli sventurati individui, quali erano le loro storie e cosa avrebbe potuto essere successo se l'UFO non fosse mai atterrato?

L'orrore di quella notte di gennaio può essere stato dimenticato dal pubblico, ma negli angoli più oscuri dell'immaginazione umana, la montagna di pezzi di persone continua a vivere, un simbolo disturbante di ciò che potrebbe ancora affrontare l'umanità nel vasto e sconosciuto universo là fuori.
Anche se tutti avevano paura di parlare perché iniziava a girare voce di minacce di morte da parte di uomini vestiti di nero.

mercoledì 28 giugno 2023

la vera storia di E.T il diviratore di bambini

30/40 anni fa in un piccolo e tranquillo paesino circondato da una fitta foresta. I bambini giocavano spensierati e felici fino a quando una strana creatura cominciò a comparire nelle vicinanze.

Era noto come era noto come "il mangia terribile" Eat terrible " che tutti chiamavano E.T. Il mangiabambini" a causa delle sue abitudini alimentari estremamente inquietanti. Aveva un corpo tozzo, con braccia lunghe e artigli affilati, occhi spalancati e una bocca piena di denti affilati come coltelli.
 Ma quello che lo rendeva davvero spaventoso era il suo insaziabile appetito per la carne dei bambini.


Quando il sole tramontava e il buio avvolgeva il paese, E.T. emergeva dalla foresta e si infiltrava nelle case, in cerca di una preda da divorare. Nessuno sapeva da dove venisse o cosa lo avesse portato nel pacifico villaggio. I genitori non osavano far uscire i loro figli nemmeno per un istante, mentre cercavano di proteggerli da questa terribile minaccia.

La notte del terrore arrivò quando E.T. attaccò il primo bambino. Si chiamava Sarah, una piccola ragazzina spensierata e dolce. Fu trascinata via dal mostro mentre la sua famiglia dormiva, e il suo corpo fu ritrovato il mattino successivo nella foresta, mutilato e divorato.
L'intera comunità cadde nel panico e nella disperazione.

 Ogni notte, E.T. prendeva un altro bambino, lasciando dietro di sé solo paura e distruzione. I genitori piangevano e imploravano l'aiuto degli dei, ma sembrava che non ci fosse scampo.

Un giorno, un coraggioso cacciatore di mostri si presentò nel paesino. Si chiamava Ethan ed era famoso per aver sconfitto molte creature pericolose in passato. Era stato avvisato del terribile destino che stava colpendo quel luogo e decise di affrontare E.T.

Si nascose nella fitta foresta, attendendo il momento in cui avrebbe potuto intercettare il mostro. E finalmente, quella notte, il cacciatore trovò E.T. mentre tentava di portarsi via un altro bambino, Tommy. Brandendo la sua lama affilata, Ethan sferrò un attacco diretto contro E.T. cercando di mettere fine alla sua terribile regola di terrore.

Ma E.T. era molto piú forte e coriaceo di quanto il cacciatore si potesse immaginare. Riuscì a schivare i colpi e contrattaccò con una forza spaventosa. Dopo un lungo e brutale scontro, Ethan riuscì finalmente ad affondare la sua lama nel cuore del mostro.

E.T. emise un urlo straziante mentre il suo corpo si dissolse nell'oscurità. Il paesino fu finalmente liberato dal suo tormento, ma il prezzo pagato era alto. Tanti bambini avevano perso la vita e le ferite nel cuore degli abitanti sarebbero rimaste per sempre.

Da quel giorno, il paese rimase inquieto e mai più tornò alla tranquilla normalità. La gente portava con sé la paura e il dolore di ciò che avevano vissuto. E anche se E.T. era stato sconfitto, la loro mente non avrebbe mai dimenticato il suo orribile volto e il suo insaziabile appetito per la carne dei bambini.

Il lato oscuro di Gauguin e Van Gogh 😱

Incredibile ma vero che dietro le apparenze, i due famosi pittori, Auguste  e Vincent, meglio conosciuti come Auguin e Van Gogh, avevano segreti oscuri.

Entrambi erano appassionati d'arte e avevano iniziato la loro carriera come pittori rinomati. Ma, purtroppo, la loro passione non era sufficiente per mantenere uno stile di vita agiato. Così, iniziarono a esplorare vie alternative per guadagnarsi da vivere.

Un giorno, durante una di quelle discussioni appassionate che avevano spesso riguardo all'arte, si resero conto che le persone apprezzavano sempre di più i loro quadri sotto l'influenza di sostanze stupefacenti. Nella speranza di raggiungere una maggiore notorietà e di essere apprezzati ancora di più, decisero di iniziare a spacciare droga.
Entrambi erano abili nell'arte della creazione e vendita di droga. Utilizzando i loro quadri come copertura, riuscivano a convincere i potenziali clienti a comprare i loro prodotti spacciandoli come capolavori dipinti con colori speciali. Le vernici che utilizzavano per dipingere erano appositamente miscelate con sostanze stupefacenti, creando un'esperienza unica per i consumatori.

La notizia delle straordinarie esperienze artistiche che i loro quadri offrivano si diffuse rapidamente nel mondo dell'arte. Col passare del tempo, sempre più persone all'interno della comunità artistica si interessarono alle loro opere dalle proprietà "innovative". Un circolo vizioso venne creato, poiché i clienti desideravano i loro quadri drogati e i due pittori cercavano di soddisfare la domanda.

Ma dietro le quinte di questa attività clandestina, l'amicizia tra Auguin e Van Gogh iniziò a scricchiolare. Entrambi erano inghiottiti dalla sete di successo e ricchezza materiale, perdendo di vista il loro amore per l'arte e la bellezza intrinseca che essa rappresentava. Questa brama di potere li portò a iniziare risse tra di loro per ottenere il controllo del mercato della droga artistica del villaggio.
Nonostante l'egoismo e l'avidità iniziale, in fondo ai loro cuori, entrambi rimanevano ancora artisti. Un giorno, mentre distrattamente vaneggiavano sulla vendita di un nuovo dipinto drogato, qualcosa scattò nella mente di Vincent. Realizzò che il proprio talento e la propria arte stavano scivolando via tra le fiamme dell'avidità.

Vincent Van Gogh decise, all'improvviso, di porre fine a quella vita di droga e violenza. Si risvegliò in lui la passione per la bellezza pura e l'arte che aveva trascurato, e si avvicinò al suo vecchio amico Auguste con una nuova proposta.

Propose di abbandonare il mondo delle droghe e delle risse, 
e di tornare alle radici dell'arte. Gli fece capire che forse, attraverso la loro passione condivisa, avrebbero potuto ancora lasciare un'impronta duratura nel mondo artistico e riscattarsi. Nonostante le riserve iniziali, Auguste accettò, esausto da quella vita travagliata.

Da quel momento in poi, i due pittori iniziarono una nuova fase della loro vita artistica. Ricominciarono a dipingere per il semplice piacere di creare, senza la droga a guidarli e senza l'obiettivo egoistico di ricchezza e potere. Le loro opere, ora intrise di sincerità e autenticità, cominciarono a essere apprezzate come delle vere e proprie opere d'arte.

La storia di Auguin e Van Gogh rimane come un monito agli artisti e a tutti coloro che cadono nella trappola dell'avidità e del desiderio di successo superficiale. Ciò che importa davvero è la passione e l'onestà dietro il nostro lavoro, e solo attraverso essi possiamo sperare di lasciare un'eredità duratura nel mondo.

martedì 27 giugno 2023

quando Leonardo DaVinci rapì un alieno è lo torturò senza sosta per giorni

Una fredda e piovosa sera d'inverno, nel cuore del Rinascimento italiano, Leonardo da Vinci si trovava nel suo studio, intento a sfogliare un antico manoscritto che raccontava di strane luci nel cielo avvistate da diverse popolazioni nel mondo. Stava immerso nella lettura, affascinato dalle diverse teorie sull'esistenza di creature provenienti da mondi lontani. Perché da anni che Leonardo vedeva queste luci misteriose muoversi nei dintorni. 

Mentre continuava a leggere, un improvviso raggio di luce si presentò fuori città nelle campagne, dove anche il giorno prima è molti altri giorni ancora, li osservava dalla stanza attraverso la finestra. Leonardo si alzò in piedi con un balzo, stufo di osservare quelle strane luci senza fare mai niente oltre che documentarsi, decise di andare a vedere di persona cosa fossero. 
Quando arrivò sul posto, vide la luce spostarsi e fermarsi nel piccolo boschetto della zona, Mentre cercava di capire cosa stesse accadendo, la luce si trasformò in una sorta di portale e da esso emerse una figura alta e pallida: un alieno grigio. Un essere al quanto spaventoso. 

Leonardo si ritrovò di fronte a una creatura proveniente da un mondo sconosciuto 
e la sua prima reazione fu quella di difendersi, tirò fuori un martello che aveva nascosto, e lo colpì forte in testa facendogli perdere i sensi, lo afferrò per i piedi e lo mise sul carretto per portarlalo nel suo laboratorio. La curiosità scientifica del genio rinascimentale era insaziabile e desiderava conoscere tutto ciò che poteva sulle origini di questa creatura.

Tuttavia, la situazione cambiò rapidamente. Con il passare dei giorni, Leonardo iniziò a trattare l'alieno grigio con crudeltà, così scoprì che la creatura non era un maschio ma una femmina, ma questo non lo fermò, cercando di estorcergli le sue conoscenze del futuro a qualsiasi costo. La torturava fisicamente e mentalmente, la prendeva a pugni ripetutamente fino a spaccarsi la mano, nell'illusione di ottenere risposte che potessero cambiare il corso della storia umana.


L'atto di tortura quotidiana divenne una sorta di ossessione per Leonardo. Divenne schiavo dei suoi desideri di controllo e potere, credendo che solo attraverso l'alieno avrebbe potuto accedere alle preziose conoscenze che avrebbero rivoluzionato il mondo. Le sue opere d'arte e invenzioni vennero abbandonate, poiché il genio rinascimentale fu completamente avvolto dalla sua ricerca distorta della verità.

Tuttavia, il destino aveva in serbo delle sorprese per Leonardo. Un giorno, mentre era ancora intento a torturare l'alieno, l'essere extraterrestre riuscì a liberarsi dalle catene che lo tenevano prigioniero. Guardò Leonardo negli occhi, con uno sguardo che mescolava compassione e tristezza, e disse: "Umano, il progresso e la conoscenza non possono essere estorti con la violenza. La verità è un dono che va abbracciato con rispetto e umiltà". Per te non sarei mai stato un problema se fossi stato una bella donna e mi fossi chiamato Monnalisa, Tutto quello che ti ho rivelato mentre mi torturavi, non era niente riguardante del mio mondo, ma sempre del tuo in 500 anni che passeranno da oggi. 

L'alieno grigio, dopo aver pronunciato queste parole, si ricompose e scomparve nel nulla, attraversando lo stesso portale da cui era venuto. Leonardo restò solo, realizzando l'errore atroce che aveva commesso. La sua ricerca della conoscenza attraverso la tortura era stata inutile: nulla di buono poteva nascere dalla violenza.

Da quel giorno in poi, Leonardo abbandonò le sue pratiche crudeli e tornò ad abbracciare la sua passione per l'arte e la scienza. Lasciò che la bellezza e la curiosità guidassero il suo cammino, cercando di elevare l'umanità attraverso la condivisione delle sue visioni uniche.


Questa storia ci ricorda che la conoscenza e il progresso devono essere perseguiti con rispetto e integrità. La violenza e l'oppressione non possono mai essere strumenti per ottenere il sapere. Soltanto abbracciando la compassione e la collaborazione, possiamo trascendere i limiti delle nostre conoscenze e raggiungere nuove frontiere nel mondo della scienza e dell'arte.
Così decise di fare un quadro! rappresentando l'alieno. Quando lo mostrò ai monaci del convento in cui stava sbrigando dei lavori di disegno, lo obbligarono a distruggero subito quel quadro e di non parlarne con nessuno perché avrebbe rischiato la vita. Così fece! Ma si mise subito all'opera su un altro quadro, lui sentiva l'impulso di rappresentare quell'alieno, così decise di mascherarlo con quello che disse l'alieno. Disegnando così il famoso quadro della bellissima Monnalisa. Ma però nascose dentro un messaggio, un altro disegno che restò nascosto fino a 20 anni fa durante un controllo di prassi. Eccone una copia che solo poche persone potevano vantarsi al mondo di averne avuto una copia in possesso. Ma non è più così! Prima o poi doveva scappare di mano a qualcuno Arrivando anche a noi 👇

lunedì 26 giugno 2023

il giorno in cui un gruppo di scimpanzé massacrò a bastonate un intero villaggio

In un villaggio remoto nel cuore dell'Africa, immerso nella densa foresta pluviale. La comunità era composta da persone pacifiche, che vivevano in armonia con la natura circostante. Il loro unico legame con il mondo esterno era rappresentato da un vecchio campo di ricerca sul virus della rabbia dei scimpanzé, ormai abbandonatosituato ai margini del villaggio, dove una volta si erano condotte ricerche selvaggiamente su quei poveri primati.

In uno di quei giorni tranquilli, mentre gli abitanti del villaggio si occupavano dei loro affari, un gruppo di scimpanzé curiosi trovò il vecchio campo di ricerca. Questi scimpanzé, intelligenti e avventurosi, iniziarono a esplorare il luogo abbandonato. Tra le attrezzature arrugginite e le scartoffie, trovarono una scatola contenente provette di sostanze chimiche sconosciute.

Attratti dalla curiosità, i simpatici primati iniziarono a giocare con queste provette, sperimentando involontariamente i loro effetti. Le sostanze chimiche, infatti, avevano proprietà inaspettate: aumentavano in modo significativo la forza e l'aggressività dei primati.


Col passare del tempo, gli scimpanzé iniziarono a sentirsi potenti e invincibili. Con una forza sovrumana, un pugno di questi primati si diresse verso il villaggio, intenzionati a dimostrare la loro nuova superiorità. Con una foga inaspettata, si scatenarono e iniziarono a distruggere tutto ciò che trovavano sulla loro strada.

Gli abitanti del villaggio furono completamente presi di sorpresa da questa terribile invasione. Terrorizzati, cercarono di proteggersi come potevano ma erano impotenti di fronte alla forza bruta degli scimpanzé.

 
Gli animaletti si arrampicavano sugli alberi, dilaniavano le capanne e buttavano giù ogni struttura presente, lasciando solo macerie a segnare la loro devastante avanzata.

La notizia della tragica situazione si diffuse velocemente e una squadra di rangers e scienziati, che ancora monitoravano la zona, fu allertata. Nel momento in cui arrivarono nel villaggio, trovarono una scena scioccante! gli scimpanzé stavano letteralmente massacrando a bastonate

 
quelle povere persone, dopo aver sentito gli spari gli scimpanzé erano già scomparsi nel fitto della giungla.

Gli abitanti del villaggio, sconvolti per la distruzione subita, è dal numero di vittime scioccante! più della metà della piccola popolazione. si unirono ai rangers nella ricerca dei non più simpatici ma imprevedibili primati. Attraversarono la densa foresta, in cerca di indizi che li avrebbero portati verso gli scimpanzé.

Dopo giorni di ricerche intensiva, riuscirono finalmente a individuare gli scimpanzé nel punto più inaccessibile della giungla. Gli abitanti del villaggio, con l'aiuto dei rangers, riuscirono a tenerli sotto mira i scimpanzé, ma alcuni di loro iniziarono la lanciare sassi uccidendo sul colpo due rangers, pian piano però riuscirono ad abbatterlo tutti, riportando cosi il villaggio alla sua vita pacifica.

Da quel giorno in poi, il vecchio campo di ricerca fu messo in sicurezza e i provvedimenti furono presi per evitare ulteriori incidenti. E lo stato mise il silenzio assoluto su tutti e tutto, sennò chi avrebbe parla to di questa storia sarebbe stato ucciso. Col tempo gli abitanti del villaggio e gli scimpanzé, infine, furono in grado di tornare ad una coesistenza tranquilla e rispettosa nella splendida foresta pluviale africana. Molto probabilmente questa storia ha ispirato il film l'alba del pianeta delle scimmie. 

domenica 25 giugno 2023

la storia di una donna incinta di un alieno è una coincidenza con la strana luce verde individuata dalla NASA sopra Giove pochi giorni fa?

"Francia"Correva l'anno 1938, una donna di nome Camille  era una donna spensierata e curiosa, sempre alla ricerca di avventure e di nuove esperienze nella natura. Un giorno, durante una notte stellata ai piedi del massiccio centrale, mentre stava passeggiando in solitudine sul ciglio di una collina, una strana luce apparve improvvisamente nel cielo.

Incuriosita, Camille scrutò attentamente verso il cielo e rimase senza fiato quando vide una navicella spaziale atterrare dolcemente nei pressi di lei. Le portiere si aprirono e Camille rimase immobile, mentre un alieno grigio alto e con grandi occhi neri scese dalla navicella avvicinandosi a lei.

L'alieno non parlava la lingua di Camille, ma comunicava con lei tramite segnali telepatici. Camille capì che l'alieno aveva bisogno del suo aiuto e, senza paura, gli si avvicinò. D'un tratto un vortice di luce improvviso la circondò e si ritrovo in un orbita di un pianeta, lei gli chiese dove si trovassero in quel momento, e lui disse su giove, e lei nuovamente gli chiese cos'era quel piccolo bagliore verdino/celeste fisso come una luce di un lampione, e l'alieno rispose che giove molti anni prima di cui non si ha nemmeno più memoria era il pianeta della sua civiltà, che quel bagliore che vedeva era un generatore di energia planetaria, che si accendeva solo quando una navicella si avvicinava per ricaricarsi di quel energia!è colpevole della loro distruzione, perché quella nuova tecnologia, con la sua energia li rese col tempo sterili, per questo scapparono sul pianeta più vivibile e vicino che trovarono, il pianeta Terra. ma quello che trovarono furono i dinosauri, avevano bisogno di un pianeta dove cercare di creare dei ibridi con quelche razza simile con il nostro DNA, lo trovarono, ma furono costretti a distruggere tutti i dinosauri e altre specie di animali invasi contro il loro progetto, più di 50 mil di anni per arrivare a produrre la vostra specie, la mia è quasi sull'orlo dell'estinzione siamo rimasti in pochi. Ma per fortuna funzionò, la nostra sterilità con la specie umana non ha effetto. Così ad un tratto L'alieno, dopo aver compiuto alcuni gesti misteriosi sul suo corpo, toccò dolcemente il ventre di Camille.

Camille non sapeva cosa stesse succedendo, ma seguì il suo istinto e decise di fidarsi dell'alieno. Il tempo passò velocemente e lei si ritrovò ad avere un pancione che cresceva giorno dopo giorno. La gente del suo paese iniziò a interrogarsi sul padre del suo bambino, ma Camille decise di mantenere il segreto, consapevole che l'amore e l'accettazione erano le uniche cose che il suo bambino avrebbe mai conosciuto.

Durante la gravidanza, Camille e l'alieno svilupparono un legame profondo. L'alieno condivideva con Camille la sua saggezza e la sua visione del mondo, e lei si sentiva onorata di essere stata scelta per questa esperienza unica.

Finalmente, il giorno atteso arrivò. partorì un bambino particolare, con la pelle argentea come il grigio dell'alieno e con grandi occhi neri come quelli del padre. Nonostante la sua diversità, il bambino era speciale agli occhi di Camille e alla sua comunità.

Il tempo passò e il bambino crebbe in modo sano e felice. Aveva doti speciali, come la capacità di comprendere e comunicare con gli animali e una pacifica sensibilità verso il pianeta e l'ambiente circostante. Il bambino portava in sé la saggezza e la pace degli alieni grigi, donando un messaggio di speranza e di fratellanza tra diverse culture.

11 anni dopo la storia di Camille e del suo bambino si diffuse rapidamente, suscitando l'interesse degli scienziati e dei ricercatori del posto. Si scoprì che la connessione tra l'alieno grigio e Camille era stata una scelta consapevole e che l'alieno, una specie in via di estinzione, aveva scelto di mettere al mondo un bambino in grado di portare avanti la loro eredità e diffondere un messaggio di unità nel cosmo.

Il bambino, conosciuto come Gabriel, divenne un simbolo di speranza e unificazione tra creature diverse per la scienza. Camille e Gabriel vissero una vita piena di avventure e continue scoperte, diffondendo l'amore e l'armonia in tutto quello che facevano. Finché un giorno dei uomini vestiti di nero conosciuti come i "Man in Black" rapirono il bambino e uccidendo la povera Camille che cercava di difenderlo. La sera del giorno dopo l'alieno quando torno da Camille trovo il cadavere a terra, l'ira e la rabbia fu infinita, così provo e riusci a contattare suo figlio che gli disse che si trovava, in una certa base segreta conosciuta come l'aria 51 Stati Uniti Nevada. Così in pochi secondi arrivò a destinazione senza il consenso dei capi, ma la sua navicella fu abbattuta in un lampo prima ancora che lui attaccasse la base, da un altro suo simile sotto l'ordine dei piani alti.. La loro prima è unica regola era di non intromettersi con la loro tecnologia contro la loro creazione, e avendo contatti con la base segreta, sapevano che Abbattendolo avrebbero fatto sparire la navicella. Alla fine fu abbattuto perché l'Alieno ebbe quell figlio di nascosto senza il loro consenso, perché voleva far conoscere e far vivere in armoniosi entrambi le razze sul pianta terra, quando per un patto con gli umani la loro riproduzione era riprodotta e regolata nella base dell'area 51.  Tutt'ora oggi conosciuto come il caso Roswell o "incidente" perché sappiamo bene che la tecnologia terrestre non potrebbe mai abbattere una navicella aliena. 

E così, la storia di una donna messa incinta da un alieno grigio si trasformò in una fiaba moderna, ricordando a tutti la bellezza dell'inclusione, dell'amore e dell'accettazione in un universo così vario e misterioso.

Coincidenza? Qui sotto l'articolo di pochi giorni fa 

Cos’è questa strana luce verde individuata dalla NASA sopra Giove?

Le foto scattate dalla missione Juno rivelano un bagliore spettrale in uno dei vortici di Giove. Cos’è questo misterioso punto luminoso? Spiegazione.

La sonda Juno della NASA ha individuato un bagliore verde nel mezzo di uno dei vortici di Giove, vicino al suo Polo Nord, secondo la CNN. Per quanto strano possa sembrare, questa luce è in realtà un breve lampo di luce che si è verificato nella parte superiore dell’atmosfera di Giove, ben al di sopra delle sue potenti tempeste.

Eclair come nessun altro

Questo tipo di fulmine è classificato dagli scienziati come Transient Light Events (ELT). Sono già stati osservati sulla Terra a circa 1.000 km sopra le nuvole e si verificano in reazione ai fulmini dei temporali sottostanti.

Tuttavia, questa è la prima volta che questo fenomeno è stato osservato su un altro pianeta. Quelli studiati sulla Terra provengono da nubi gassose e si trovano vicino all’equatore, mentre quelli osservati su Giove sono il risultato di una miscela di gas di ammoniaca e acqua e si trovano vicino ai poli del pianeta.

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Questo evento della durata di un millisecondo è stato catturato nel 2020 dalla navicella spaziale Juno durante un volo ravvicinato a circa 32.000 km sopra le nuvole di Giove. Il filmato è stato poi sviluppato e rilasciato alla fine del 2022 ed è disponibile per tutti sul sito JunoCam.

La promettente missione di Giunone

La missione Juno è in orbita attorno a Giove e alle sue lune dal 2016 e ogni anno si avvicina al gigante gassoso. La sua nuova traiettoria offrirà nuove opportunità agli scienziati per comprendere meglio le origini del pianeta, i suoi fenomeni atmosferici e meteorologici, nonché questi vari eventi, in particolare le sue impressionanti tempeste e i suoi famosi lampi di luce.

Juno è dotato di diversi strumenti che gli consentono di eseguire rilevamenti al di sotto dello spesso strato di nubi per raccogliere dati. Il veicolo spaziale ha effettuato più di 50 voli di ricognizione sopra Giove e sopra tre delle sue lune più grandi, la gelida Europa e Ganimede e la luna Io, che è la zona vulcanicamente più attiva del sistema solare.

Alla missione Juno si affiancherà la missione Juice, una sonda europea inviata nello spazio ad aprile, che ha l’obiettivo di analizzare le lune di Giove.



lo sconosciuto rapimento alieno di Albert Einstein realtà o finzione?

Durante una notte stellata, Albert Einstein stava osservando le stelle nel suo laboratorio "Accademia olimpia" in società con Michele Besso , all'improvviso vide una stella che aumentava il suo bagliore fino ad accecarlo per qualche secondo. Besso che si trovava sulla scrivania di fianco, e vedendo Einstein lamentarsi con le mani sugli occhi, non vide più un bagliore, ma una luce attenuarsi e avvicinarsi sempre di più finché si rivelò di essere un'astronave aliena gigantesca! Che si fermo proprio sopra di loro a pochi metri dalla finestra. Gli alieni, o extraterrestri, affascinati dall'intelligenza e dalla mente brillante degli umani, specialmente attratti da quella di Einstein decisero di rapirlo per scoprire i segreti della sua genialità.

Albert Einstein si svegliò in un ambiente sconosciuto, circondato da creature aliene che lo osservavano con grande curiosità.
Lui gli chiese cosa ci faccio qui? È perché mi avete rapito? Nonostante la confusione e lo shock iniziale, Einstein si raccolse rapidamente e iniziò a comunicare con gli alieni attraverso il linguaggio universale ancora non conosciuto dalla scienza "linguaggio telepatico". Gli dissero che erano venuti a conoscenza di lui, osservando i pensieri e le conoscenze di altre persone prelevate, e che il loro amico Besso stava bene, che in quel momento si trovava solo in uno stato di coma simile a un sonno o profondo momentaneo! finché non lo avessero riportato sulla terra. 

Gli alieni, con la loro tecnologia avanzata, riuscirono a potenziare ulteriormente l'intelligenza di Einstein, rendendolo ancor più brillante. Durante i mesi che trascorse nel loro regno spaziale, Einstein acquisì conoscenze e comprensioni che andavano oltre qualsiasi cosa avesse mai sperimentato sulla Terra, specialmente dopo aver scoperto e visitato i buchi neri avendone passato tutto il tempo nello spazio circostante.

Un giorno, però, mentre gli alieni erano distratti da un'indagine sull'origine dell'universo, Einstein vide un'opportunità. Utilizzando l'energia straordinaria che aveva acquisito, riuscì ad aggirare il sistema di sicurezza dell'astronave e fuggire attraverso un portale interdimensionale. Ma che ben presto scopri che glielo lasciarono fare apposta, perché quei poteri mentali che pensava di aver acquisito in realtà era tutto macchiato telepaticamente da un altro alieno ovviamente, perché una volta tornato e ricomparso nel suo studio niente di tutto ciò funzionava, Besso ancora dormiente a terra, guardo l'orario e vide che erano le 1.00 di notte, d'un tratto perse i sensi e si risveglio il mattino dopo con Besso lo schiaffegiava leggermente per farlo riprendere, la prima cosa che gli chiese era il giorno e il mese, quando Besso lo rispose Einstein resto di stucco! Perché scopri che tutti quei mesi passati li, sulla terra erano passati poco più di 50 minuti. Così si misero a sedere a parlare di tutto l'accaduto e decisero di non raccontare questa storia a nessuno, sennò sarebbero diventati stupidi e pazzi per il mondo intero. Ma non fu così! Qualcuno tra i due ovviamente parlò di questa storia, per arrivare ai giorni d'oggi.. 

E fu così che Einstein ritornò sulla Terra con una mente ancora più sviluppata e una comprensione profonda di tutte le teorie che aveva formulato durante la sua vita. Ora possedeva un potere intellettuale straordinario che gli consentiva di comprendere concetti complessi in pochi secondi e di risolvere teoremi matematici sfuggenti.

La sua fama si diffuse velocemente e il mondo intero si affrettò a sentire il genio che era tornato. Divenne un punto di riferimento per i grandi problemi della scienza e superò persino le sue stesse intuizioni rivoluzionarie. La sua mente super-intelligente era ora in grado di svelare segreti che restavano da scoprire persino per gli scienziati più stimati.

Albert Einstein divenne la mente più brillante del pianeta, risolvendo problemi insolubili in fisica, matematica e altre discipline scientifiche. Le sue scoperte cambiarono radicalmente il corso dell'umanità, conducendo a scoperte rivoluzionarie nel campo dell'energia, dei viaggi interstellari e della comprensione dell'universo.

Nonostante la sua super-intelligenza, Einstein rimase umile e rimase affascinato dall'infinita complessità dell'universo. Continuò a studiare e a cercare risposte a domande che ancora dovevano essere affrontate, spingendo gli orizzonti della conoscenza oltre ogni limite.

La storia di Albert Einstein rapito dagli alieni e tornato sulla Terra super intelligente si tramandò attraverso le generazioni come una leggenda nelle strade di Berna, ecco perché si presume che sia Stat proprio lui a raccontare questa storia, forse probabilmente a sua moglie mileva, così ispirando gli scienziati del futuro a non temere di affrontare l'ignoto e a spingere i limiti della conoscenza umana.

I "nativi americani" la volta in cui pestarono a sangue C.colombo

Una volta, molto tempo fa, un gruppo di nativi americani viveva felicemente sulla loro terra, circondato dalla natura e dagli animali che consideravano sacri. La loro cultura era ricca di tradizioni e rispettavano profondamente l'equilibrio tra uomo e ambiente.

Un giorno, mentre stavano passeggiando lungo la riva del mare, videro delle silhouette scure che si profilavano all'orizzonte. Erano le navi di Cristoforo Colombo, che aveva appena raggiunto le coste americane durante il suo viaggio di scoperta.

Curiosi, i nativi americani si avvicinarono alle navi per vedere cosa stava succedendo. Colombo, con la sua arroganza da conquistatore, pensò che i nativi fossero esseri inferiori e cercò di imporre la sua autorità su di loro, mettendoli in imbarazzo.

Ma i nativi americani erano fieri della loro cultura e della loro terra, e non erano disposti a sottomettersi. Iniziarono a chiedere spiegazioni a Colombo, chiedendo perché fosse venuto nella loro terra senza nemmeno chiedere il permesso.

Colombo rispose con disprezzo e discriminazione, chiamando i nativi "selvaggi" e dicendo loro che erano ignoranti nei confronti del mondo civilizzato. I nativi, indignati, si guardarono l'un l'altro e, con una forza superiore, presero a schiaffi e pugni Colombo lasciandolo mezzo morto a terra per mostrare il loro disaccordo e difendere il loro orgoglio.

I nativi americani volevano solo vivere in armonia con la loro terra, e non potevano accettare il trattamento dispregiativo di Colombo. Questo atto di ribellione non era una dimostrazione di violenza gratuita, ma un modo per far capire a Colombo che il suo comportamento era inaccettabile e che non aveva il diritto di trattare i nativi americani come inferiori.

Colombo rimase stupito e confuso a terra per più di dieci minuti dall'audacia dei nativi, ma capì che si era sbagliato nel trattarli così e che doveva rispettarli come pari. Iniziò a riconsiderare i suoi atteggiamenti e a imparare dalla cultura dei nativi americani, scoprendo la loro saggezza e connessione profonda con la natura.

Da quel giorno, Colombo trattò con rispetto i nativi americani e cercò di collaborare con loro anziché opprimere. Questo episodio segnò l'inizio di una nuova era di comprensione e cooperazione tra i due mondi, dimostrando che la forza della dignità può superare qualsiasi pregiudizio e discriminazione.

"Pirati" è il tesoro dei calamari giganti


C'era una volta una temibile ciurma di pirati, guidata dal capitano Braccio d'Acciaio, che solcava i mari alla ricerca di tesori e avventure. Durante una delle loro spedizioni, vennero attratti da una leggenda raccontata da quei pochi sopravvissuti, riguardante un tesoro nascosto su un'isola remota.

Dopo settimane di navigazione, finalmente avvistarono l'isola deserta. Sbarcarono e cominciarono a cercare tracce del tesoro. Mentre esploravano intorno a l'isola, scoprirono una grotta nascosta tra le rocce. Con coraggio, si avventurarono all'interno.

La grotta era oscura e umida, ma i pirati non si lasciarono intimidire. All'improvviso, si sentì uno strano rumore provenire dalle profondità della caverna. Senza alcun preavviso, un enorme calamaro emerse dall'acqua, sospingendo i pirati contro le pareti della grotta.

Il capitano Braccio d'Acciaio non si arrese e fermo la sua spada contro il mostro marino. Gli altri pirati furono coraggiosi e si diedero da fare per cercare di sconfiggere gli enormi calamari che sembravano essere apparsi dal nulla.

La lotta con i calamari giganti durò a lungo. I pirati erano costretti a schivare i loro tentacoli e i loro attacchi veloci. Combatterono duramente, colpendo con tutto il loro potere e determinazione. Ma i calamari non sembravano affatto indebolirsi.

Mentre la battaglia continuava, i pirati si resero conto che i calamari proteggevano qualcosa - il tesoro che tanto cercavano. Era nascosto all'interno della grotta, sotto l'acqua. Questa era la ragione per cui i calamari giganti erano così determinati a tenere i pirati lontani.

Capendo ciò, il capitano Braccio d'Acciaio formulò un piano. Mentre alcuni dei suoi uomini mantenevano impegnati i calamari, lui e un piccolo gruppo di pirati si tuffarono nell'acqua e si avventurarono verso il tesoro.

Una feroce battaglia sottomarina ebbe inizio. I pirati dovettero affrontare non solo i calamari, ma anche le insidie sottomarine come sporgenze rocciose e correnti pericolose. Ma alla fine, dopo una strenua lotta, riuscirono a raggiungere il tesoro e a portarlo in superficie.

I calamari, vedendo che i pirati avevano preso il tesoro, iniziarono a ritirarsi. Con una grande fuga, i pirati tornarono al loro vascello, portando con sé il ricco tesoro. Mentre salpavano via dall'isola, guardavano i calamari giganti diminuire all'orizzonte.

Da quel giorno, la ciurma di pirati raccontò la storia della lotta con i calamari giganti, un racconto che si tramandò di generazione in generazione. Oramai considerati eroi, i pirati cercarono ancora e ancora nuove avventure, pronti a lottare con qualsiasi avversità per il bene del tesoro e della loro fama.

sabato 24 giugno 2023

la vera storia di Pennywise "khusimwisek"

Nel 1750 Una famiglia composta da tre membri, il padre edmondo, la madre matilde e il figlio Amerigo, decide di trasferirsi in un piccolo paese circondato da campi di grano. La loro nuova casa è un vecchio maniero abbandonato da tempo, ma Edmondo è un architetto e vede in quel posto la possibilità di creare la casa dei loro sogni.

Già dal primo giorno le cose iniziano a prendere una piega inquietante. Amerigo comincia a raccontare dei sogni in cui viene visitato da un pagliaccio malvagio che gli sussurra all'orecchio di notte. Matilde, spaventata dalla storia di Amerigo, ricorda vagamente di aver visto un pagliaccio in un vecchio teatro nel paese, ma non gli dà molto peso.

Man mano che il tempo passa, gli eventi strani si intensificano; le luci "candele" si accendono e si spengono da sole, i mobili si muovono da soli e gli oggetti scompaiono nel nulla. Edmondo inizia a pensare che qualcuno stia entrando nella loro casa di nascosto, ma non trova mai nessuna traccia di effrazioni.

Una notte, mentre Edmondo e matilde sono a letto, sentono dei rumori provenienti dalla stanza di amerigo. Si precipitano nella stanza e trovano il ragazzo nel mezzo di un attacco di panico. Amerigi urla che ha visto il pagliaccio nella sua stanza, un volto raccapricciante con un sorriso sinistro che sembrava trapelare follia.

Disperati, Edmondo e Matilde chiamano un medium per indagare sulla casa. Il medium scopre che il maniero era stata la dimora di un famoso clown chiamato Kushimwisek, che una volta ha ucciso giovani bambini e ha nascosto i loro corpi nella casa. Kushimwisek è così ossessionato dalla violenza che la sua anima maligna è rimasta intrappolata nella casa, in attesa di vendicarsi su chiunque osi entrarvi.

La famiglia decide di abbandonare immediatamente la casa, ma kushimwisek non ha intenzione di lasciarli andare così facilmente. Inizia a tormentarli sia fisicamente che psicologicamente, facendo leva sulle paure più profonde di ciascuno di loro. Amerigo si ritrova a dover affrontare la sua paura dei clown, mentre Edmondo deve combattere la sua insicurezza di fronte alla famiglia.

La lotta contro khusimwisek diventa sempre più intensa e disperata, e la famiglia rischia di cadere preda delle illusioni e delle trappole mostruose del pagliaccio. Ma proprio quando sembra che ogni speranza sia perduta, Edmondo trova la forza di affrontare le sue paure e raduna la sua famiglia per resistere all'attacco finale di khusimwisek .

Con coraggio e unità, la famiglia lotta contro khusimwisek e alla fine riesce a sconfiggerlo. Il pagliaccio maligno viene esorcizzato dalla casa, e la famiglia può finalmente riprendere il controllo della propria vita. L'esperienza li ha resi più forti, ma la paura del pagliaccio li accompagnerà per sempre, nel ricordo di quella terribile lotta contro l'orrore incarnato in khusimwisek .

la strana storia di amicizia tra un sasquatch e una tribù di nativi americani

C'era una volta una tribù di nativi americani che viveva pacificamente nelle profonde foreste del Nord America. La tribù era rispettata e amata dalla loro connessione profonda con la natura e gli spiriti degli animali che li circondavano.

Un giorno, mentre alcuni membri della tribù stavano raccogliendo cibo per il villaggio, si imbatterono in una creatura enorme e pelosa, chiamata Sasquatch conosciuta da noi come il Bigfoot. dai non nativi. Erano spaventati dal suo aspetto imponente, ma si resero conto che questo essere misterioso sembrava curioso e pacifico.

I nativi americani erano un popolo rispettoso nei confronti di tutte le creature viventi, quindi non fecero altro che osservare il Bigfoot da lontano, senza provocarlo. Con il passare del tempo, la tribù iniziò a notare che il Bigfoot sembrava anche lui interessato a loro. Cominciò a sorvegliare il villaggio da lontano, osservando i nativi mentre vivevano la loro normale vita quotidiana.

I membri della tribù decisero di avvicinarsi gradualmente al Bigfoot, portando doni di cibo e manufatti tribali. Vedendo questo gesto di pace, Bigfoot cominciò a guadagnare fiducia e reciprocità. Iniziarono a comunicare attraverso segnali visivi e, in seguito, attraverso simboli e gesti. 

Con il passare del tempo, Bigfoot venne accettato come un membro quasi familiare della tribù. I nativi lo rispettavano e lo trattavano come un compagno, mentre Bigfoot aiutava la tribù nei momenti di bisogno. Era un grande cacciatore e proteggeva il villaggio da animali selvatici.

Ma un giorno, mentre alcuni membri della tribù stavano esplorando una zona remota della foresta, arrivarono alcuni cacciatori non nativi. Questi cacciatori erano avidi, interessati solo a catturare il mitico Bigfoot. Quando i nativi americani videro i cacciatori avvicinarsi al loro amico Bigfoot, si lanciarono in una fiera battaglia per difendere lui e la loro tribù.

Purtroppo, i cacciatori erano in numero superiore e riuscirono a catturare sia il Bigfoot che i nativi americani. Furono portati lontano dalle loro terre, lontano dal loro territorio sacro.

Ma la storia non finisce qui. Nonostante la loro cattività, i nativi americani e Bigfoot si rifiutarono di arrendersi. Usarono le loro conoscenze e i loro legami con la terra per pianificare un audace piano di fuga. Combatterono insieme, usando il loro spirito e la loro connessione con la natura per superare gli ostacoli che i loro rapitori stavano mettendo loro davanti.

Finalmente, dopo giorni di avventure e tormenti, riuscirono a tornare alle loro terre native. Fu una vittoria terrificante, ma trionfante. La tribù di nativi americani e il loro amico Bigfoot erano finalmente liberi.

Dopo questa esperienza, la tribù e Bigfoot decisero di condividere la loro storia con il mondo, per insegnare la lezione dell'importanza del rispetto per ogni creatura vivente e per la natura stessa. Divenne una storia leggendaria tramandata di generazione in generazione, un ricordo della forza, della resistenza e dell'amore che può legare diverse specie insieme, anche in circostanze impossibili.

L’enorme tesoro vichingo del castello di Fyrkat

Due tesori vichinghi dall’enorme valore storico sono stati rinvenuti nei pressi del castello di Fyrkat, in Danimarca. Protagonisti di questa straordinaria scoperta alcuni studiosi dotati di metal detector che hanno setacciato la zona attorno all’ex insediamento vichingo. Nel complesso, il tesoro può contare su ben 300 pezzi d’argento, di cui una cinquantina sono monete di origine danese, tedesca ma anche araba.

enorme tesoro vichingo castello Fyrkat

Il castello di Fykart, risalente all’incirca al termine del X secolo, fa parte di un più ampio anello di fortezze difensive. A volerlo fu il leggendario re danese Harald Bluetooth (Aroldo Dente Azzurro, carino vero?) a cui tra l’altro dobbiamo ricollegarci per via delle incisioni sulle monete. Come anticipato nelle righe precedenti, le monete ritrovate provengono da diversi luoghi centrali nel commercio medievale, quelle che però attirano maggiormente l’attenzione sono quelle di conio danese.

Esatto, perché come si sa grazie a fonti storiche accertate, il caro buon vecchio Aroldo abbracciò la religione cristiana. Mai prima d’ora però i ricercatori avevano ritrovato monete risalenti al periodo del suddetto re che riportassero la croce. Sotto questo punto di vista, il ritrovamento di Fyrkat rappresenta una svolta archeologica di notevole valore.

Fyrkat castello resti in Danimarca

Facenti parte del tesoro, vi sono alcune spille e, più in generale, opere di oreficeria dalla straordinaria bellezza…Almeno per noi, a quanto pare non per i danesi del tardo X secolo! Essi, non apprezzando la bellezza di questi oggetti (molto probabilmente bottini di guerra), iniziarono a danneggiarli di proposito, così da rivenderli al peso. Ragion per cui la gran parte delle opere sono volontariamente incomplete.

Altro elemento che ha sorpreso e non poco gli studiosi, è il fatto che i tesori si trovassero in posizioni ravvicinate tra loro e, ancor più nello specifico, lontani dal castello. L’ipotesi prevalente vede lo spostamento dei tesori a circa 8 km dal castello come la causa di violente battaglie che coinvolsero la cinta di fortezze.

Fyrkat moneta ritrovamento

Trovare tesori vichinghi in Danimarca non è raro; tuttavia la scoperta di Fyrkat ha rappresentato una piacevole aggiunta nella già conosciuta storia del luogo. Perché a volte si pensa di sapere, ma non è mai abbastanza e la storia tende a ricordarcelo a cadenza quotidiana.

una sera nel deserto una navicella aliena atterrò di fronte a Tutankhamon

In una sera nel deserto egiziano, mentre il giovane faraone Tutankhamon stava ammirando il cielo notturno, una strana luce si avvicinò rapidamente verso di lui. Improvvisamente, una navicella aliena gli atterrò di fronte. Da un'apertura si materializzarono due esseri con sembianze umanoidi, ma con strani abiti e sguardi penetranti.

I due extraterrestri
 si presentarono come Krylon e Zara, provenienti dal lontano pianeta Alpha Centauri Bb. "anche se smentito guarda caso!" 
Tranne Zara che proviene da Kuma da noi conosciuta come Proxima b Centauri. Spiegarono a Tutankhamon di non spaventarsi di quello che avrebbe visto, se avesse scelto di viaggiare con loro nel tempo, e di essere venuti sulla Terra per studiare la civiltà egizia, i figli dei faraoni creati dai loro antenati di Alpha centauri e della loro incredibile evoluzione. Affascinato anche lui dalla possibilità di scoprire nuove informazioni sulle antiche conoscenze e della creazione della civiltà egiziana, Tutankhamon decise di accompagnarli nel loro viaggio nel tempo verso il futuro.

Appena entrato nella navicella, Tutankhamon provò una sensazione di leggerezza e subito si ritrovò in un mondo completamente diverso. Le strade erano piene di veicoli volanti, i palazzi raggiungevano le nuvole e l'abbigliamento era futuristico. Nonostante Tutankhamon fosse disorientato, Krylon e Zara lo guidarono facendogli scoprire le meraviglie del futuro.

Visitando i musei del futuro, Tutankhamon rimase stupito dalle tecnologie incredibili che l'umanità era riuscita a sviluppare: macchine in grado di viaggiare nello spazio, telefoni che permettevano di vedere e comunicare con persone dall'altro lato del mondo, e persino robot domestici che eseguivano ordini vocali.

Durante il suo viaggio, Tutankhamon fu anche testimone del cambiamento climatico e della preoccupazione dell'umanità per la salvaguardia dell'ambiente nel periodo che va dal 2000/2350 d.c. Rendendosi conto dell'importanza della sostenibilità, decise che al suo ritorno nel passato avrebbe promosso l'adozione di pratiche più rispettose dell'ambiente presso la sua gente.

Dopo aver trascorso un po' di tempo nel futuro, Tutankhamon decise che era arrivato il momento di tornare alla sua epoca. Krylon e Zara lo riportarono al punto esatto da cui erano partiti e si salutarono con gratitudine reciproca. Con nuovi orizzonti, conoscenze e un profondo desiderio di migliorare il suo regno, Tutankhamon tornò al suo tempo portando con sé la consapevolezza dell'importanza dell'unità tra civiltà diverse. Ma quando provo a cambiare le cose il giovane faraone fu ucciso dai sacerdoti per eresia.. 

Così, la storia di Tutankhamon che viaggiava nel tempo con gli alieni divenne leggendaria nel corso dei secoli perché ne distrussero le prove, che hanno cancellato durante te le scoperte archeologiche lasciando dietro di sé una lezione di apertura mentale, scambio culturale e la consapevolezza di quanto il passato e il futuro siano intrinsecamente collegati.
Rivelata da uno dei scavatori di Howard Carter  che partecipo agli scavi della tomba.... 
Fonte: misteri nel mondo ufficiali

venerdì 23 giugno 2023

Gli avvistamenti di oggetti volanti non identificati

Gli avvistamenti di oggetti volanti non identificati (UFO) sono un fenomeno che affascina e spaventa l'umanità da decenni. Sin dall'inizio del XX secolo, sono state riportate numerose testimonianze di persone che affermano di aver avvistato strani oggetti nel cielo, che sembrano volare a velocità e con movimenti impossibili per un aeromobile ordinario.

Molti scettici sminuiscono questi avvistamenti come semplici illusioni ottiche o fenomeni atmosferici. Tuttavia, esistono anche alcune testimonianze molto credibili e documentate, che creano dubbi sulla spiegazione razionale di questi avvistamenti.

L'incidente di Roswell, avvenuto nel 1947 negli Stati Uniti, rimane uno dei casi più famosi e controversi. Secondo la versione ufficiale, un pallone sonda dell'esercito si schiantò a Roswell, nel Nuovo Messico, ma molti affermano che si trattava di un disco volante di origine extraterrestre. Questo caso ha alimentato le teorie del complotto ufologiche e ha spinto molti a cercare la verità sugli UFO.

Negli anni successivi, molti ufologi e ricercatori indipendenti si sono dedicati all'indagine di questi avvistamenti, raccogliendo prove fotografiche, testimonianze oculari e documentazione governativa. Alcune agenzie statunitensi, come il Progetto Blue Book dell'aeronautica militare, hanno studiato questi fenomeni, cercando di dare una spiegazione razionale agli avvistamenti.

Tuttavia, molti sono scettici nei confronti di queste indagini governative, sostenendo che siano solo tentativi di nascondere la verità sugli UFO. Alcuni credono che ci sia un complotto internazionale per nascondere l'esistenza degli extraterrestri, mentre altri sostengono che si tratti semplicemente di fenomeni naturali ancora sconosciuti alla scienza.

Un aspetto interessante riguardo agli avvistamenti UFO è che non sono limitati a una specifica regione geografica. Testimonianze di avvistamenti sono state riportate in tutto il mondo, da persone di diverse nazionalità e provenienze culturali. Questo fa pensare che, se gli UFO esistono davvero, essi potrebbero essere una presenza globale e non solo limitata al nostro pianeta.

Inoltre, molti piloti e astronauti hanno affermato di aver visto oggetti volanti non identificati durante i loro voli. Queste testimonianze sono particolarmente significative, poiché questi professionisti hanno una formazione dettagliata sulle apparecchiature aeronautiche e sono addestrati a identificare correttamente gli oggetti nel cielo. Le loro affermazioni non possono essere facilmente sminuite come fantasie o illusioni ottiche.

In conclusione, gli avvistamenti UFO rimangono un mistero che continua a suscitare interesse e dibattito. Nonostante le spiegazioni razionali fornite dalla scienza e dalle indagini governative, molte persone restano convinte dell'esistenza degli extraterrestri e continuano a cercare prove concrete di questo fenomeno. Forse, solo il tempo e ulteriori indagini potranno svelare la verità sugli UFO.

Un quadro del XVII secolo con un particolare sorprendente e l’ipotesi dei viaggi nel tempo

Osservare i quadri è consueto durante le visite ai musei, restarne ammaliati è più raro. Trovare però in un quadro del XVII secolo un particolare che ricorda i tempi che stiamo vivendo lascia a bocca aperta e induce la mente a ipotesi fantascientifiche.
L’opera d’arte in questione è il ritratto di un bambino di 400 anni fa, ad opera di Ferdinand Bol, pittore olandese di epoca moderna. Il fanciullo è ritratto in abiti sobri: mantello nero, camicia bianca con le maniche a balzi, vicino ad un piatto con due limoni ed un calice in mano. Fin qui nulla di strano. Sono le scarpe però ad aver attirato l’attenzione di due visitatori.

La cinquantasettenne Fiona Faskett e la figlia Holly, ventitreenne, restano allibite alla vista di quello che sembra il celebre swoosh della Nike sugli stivaletti del fanciullo. Notando bene i particolari e puntando lo sguardo verso il basso infatti una macchia di colore bianco sembra somigliare proprio al celeberrimo logo della multinazionale americana.

quadro particolare scarpe

Subito sono comparse ipotesi di fantomatici viaggiatori nel tempo. Il dibattito sull’argomento attrae molti curiosi ed è studiato anche dal punto di vista scientifico. L’opinione di un anacronismo causato da un viaggio temporale circolò velocemente. Lo studio dal punto di vista artistico invece non è stato avviato, per ora non si ha una risposta precisa circa l’argomento.

Di sicuro la National Gallery di Londra riscontra un aumento dei visitatori del quadro, in presenza ed anche sui vari social. Tantissimi hanno infatti partecipato al dibattito online, seguendo le pagine della galleria e dicendo la propria sul bambino misterioso e le sue calzature ormai famose.

quadro nationalgallery

Noi non abbiamo la risposta, probabilmente nessuno ce l’ha. Potete farvi un’idea guardando l’immagine del celebre dipinto o prendere un aereo e andare a constatare di persona, se proprio non vi fidate. Quando visiterete la prossima mostra d’arte occhi aperti dunque…