sabato 18 ottobre 2014

Trovato il cadavere di un vampiro

Il "vampiro" trovato il cadavere nel sito archeologico di Perperikon.|NIKOLAY OVCHAROVÈ affiorato dagli scavi di Perperikon, un antico sito nel sud della Bulgaria un ritrovamento straordinario. A trovarlo è stato Nikolay Ovcharov, un famoso archeologo bulgaro che studia questo campo da molti anni. Lo scheletro medievale, risalente al 13° secolo, straordinariamente conservato e appartenenete a un uomo di circa 40 anni, ha un paletto di metallo conficato nel petto lasciato a posta. Sulla sua sorte non ci sono dubbi. «Siamo di fronte a un rituale anti-vampiro - spiega Ovcharov –, il paletto conficcato nel petto del cadavere, secondo un'antica credenza, impediva all'uomo di risorgere dai morti e terrorizzare i vivi». Di solito il rituale veniva riservato a persone che morivano in circostanze particolari, come per esempio un suicidio. E veniva compiuto nei primi 40 giorni dopo la morte «quando la sua anima era tra la terra e il cielo» spiega ancora Ovcharov. METODI ANTI-VAMPIRI.  Il corpo del “vampiro” di Perperikon presenta anche un altro rimedio usato all’epoca per evitare l’eventuale trasformazione e la fuga dal mondo dei morti: la gamba destra infatti risulta amputata sotto il ginocchio e posizionata di fianco al cadavere. Dove si trova la necropoli di Perperikon (nell'inserto)La Bulgaria non è nuova a questi ritrovamenti. A Sozopol, sito vicino al Mar Nero, nel 2012 sono stati portati alla luce due scheletri di età medioevale anch'essi infilzati da una sbarra di ferro e a Veliko Tarnovo, altra località bulgara, è stato trovato un corpo della stessa epoca con mani e piedi tagliati. Lo scheletro di Perperikon. | NIKOLAY OVCHAROVISTERIA MEDIOEVALE.Nella zona dei Balcani e dell'Europa dell'est sono circa 100 le tombe i cui resti sono più o meno collegabili a riti anti-vampiro. Segno che tra i villaggi slavi l'isteria per i morti viventi era molto diffusa. Una paura diffusa in maniera minore anche in altre zone dell'Europa e anche in Italia come testimonia il ritrovamento del vampiro di Venezia. Le immagini qui sotto raccontano i metodi anti-vampiro adottati tra il '300 e il '600 in Italia per questo genere di vampiri inachzehrer (i masticatori di sudario, o divoratori della notte). Per il tipo di fotografie, se ne consiglia la visione a un pubblico adulto e non impressionabile.

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