Il 27 Ottobre 1954 Allo stadio Comunale si stava giocando la partita d’allenamento fra la Fiorentina e la Pistoiese. Fra i giocatori della Fiorentina ricordiamo Costagliola, Magnini, Cervato, Chiappella, Rosetta, Segato, Mariani, Gren, Virgili, Gratton, Bizzarri, Sarti, Capucci, Del Gratta, Scaramucci, Biagi, Orzan, Luna, Tassinari, Ghersetich, Buzzin, Vidal. Per la Pistoiese Vadi, Pierallini, Vettori, Caiumi, Tuci, Lomi, Balsimelli, Lenci Carpini, Vannucchi, Fossi.
Sopra lo stadio volteggiarono due misteriosi oggetti volanti. La partita venne interrotta; i tifosi delle due squadre, stupefatti, alzarono gli occhi al cielo a guardare le evoluzioni degli oggetti; anche Ferruccio Valcareggi osservava la scena attonito insieme ai giocatori delle due squadre.
Romolo Tuci, al tempo capitano della Pistoiese, racconta: “Era una bella giornata. A un certo punto ci accorgemmo che gli spettatori guardavano in aria. Venne spontaneo fermarsi anche per noi giocatori. Io vidi come dei piccoli anelli lontani, che cosa fossero non lo so davvero. Insomma, fra noi c’era chi li vedeva e chi no, e c’era anche chi non ci fece caso, credendo chissà a che cosa. Per quanto tempo rimase sospesa la partita, si ceramente non lo ricordo, sono passati cinquant’anni, come faccio a dire dieci minuti, o di più? Però guardavamo tutti in aria. Cinquant’anni fa, ci pensate?”.
Ma gia’ dalle 14,30 ci furono avvistamenti ovunque alla redazione del giornale giunse la telefonata di uno studente di ingegneria, Alfredo Jacopozzi, che affermava di vedere, insieme ad altre persone, diversi dischi volanti nel cielo di Firenze. Oggetti visti anche dal giornalista salito, nel frattempo, sui tetti di via Ricasoli per osservare una “cosa” bianca, tonda, lucida, immobile. Ad un tratto tra l’oggetto e la cupola del duomo sfrecciò un altro “palloncino bianco”, più veloce di un aereo; poi un altro “disco” e un altro ancora. Sei oggetti che lasciarono al loro passaggio degli strani “fiocchi” bianchi simile a bambagia.
I telefoni impazzirono. Una voce concitata annunciava che a Sesto un disco si era aperto e diviso in tre parti; queste si erano dirette in tre direzioni diverse mentre “delle ragnatele lucenti cadevano lentamente al suolo” posandosi sui tetti, alberi, auto; ovunque. Tutta la città si era fermata col naso in su ad osservare le evoluzioni degli oggetti.
Non si trattò certamente di allucinazione collettiva; diecimila persone allo stadio, telefonate da ogni parte della città e da fuori città, Sesto, Peretola. Tutti a descrivere oggetti nel cielo e una strana nevicata di ragnateleIl 28 ottobre, in concomitanza del passaggio di strani oggetti in cielo, continuava la curiosa pioggia di filamenti vetrosi a Prato, Firenze e Siena che imbiancò la sommità del passo della Consuma come una nevicata; i filamenti brillavano al sole somigliando proprio a fiocchi di neve.
Il proprietario dell’albergo “Fonte al Prato” della Consuma notò che dal Casentino in direzione del Valdarno cadevano filamenti vetrosi come quelli erano apparsi il giorno prima sulle città toscane. Lunghe strisce luminose, fili eccezionalmente brillanti, trasportati da un lieve alito di vento, che ricoprivano gli abeti come fossero gemme e pietre preziose. Sembravano tanti alberi di NataleIl 29 Ottobre si ripeterono le segnalazioni di dischi volanti e di bambagia su Firenze.
Alle 13,05 Calenzano fu sorvolato da una formazione di dischi volanti che lanciavano fiocchi bianchi. La formazione si dirigeva verso Firenze passando sopra Monte Morello a diecimila metri di altezza. La stessa cosa avveniva a San Piero AglianaIl fenomeno si ripeté nei giorni successivi in diverse città, soprattutto dell’Italia centrale, da Roma a Perugia, da Civitavecchia a Lucca sempre accompagnato dalla discesa di filamenti vetrosi.
A Città della Pieve venne registrato un avvistamento collettivo con caduta di bambagia e poi a Pontassieve, Scarperia, S.Mauro a Signa, Siena, Pistoia, Montale, S.Marcello Pistoiese, Arezzo e Perugia e decine di altre località. Dalle 13 alle 14,30 furono visitate da dischi volanti e innevate da bambagia. Molta gente si riversò nelle strade per osservare i dischi e assistere alla caduta della bambagia.
Furono visti attraversare il cielo di Prato a velocità fantastica come fusi luminosi seguiti da una scia bianchissima; effettuare una conversione a quarantacinque gradi e dirigersi su Firenze allineati a coppia.
A Siena il fenomeno assunse le stesse caratteristiche di Firenze; dischi, sigari, sfere, che passarono a brevi intervalli e una pioggia di bambagia, simile a neve, si dissolveva al calore della mano o a contatto del terreno. Cadde per oltre due ore lentamente. Complessivamente su Siena passarono undici oggetti, tre di loro viaggiavano in perfetta formazione.
In totale da Modena a Roma pervennero moltissime segnalazioni di questi passaggi. La cronaca racconta che a Modena, un disco, si sarebbe arrestato a cinquemila metri sopra il campo di aviazione, lanciando raggi luminosi in ogni direzione per almeno sessanta secondi.
Gli avvistamenti continuarono copiosi anche nel mese successivo in tutto il territorio nazionale. A volte in modo clamoroso. Per esempio, il 14 novembre, domenica, una ventina di sigari volanti furono avvistati nei cieli di Gela, in Sicilia, dove vennero anche raccolti e analizzati altri residui di bambagia silicea. L’ultima “nevicata” si verificò il 4 dicembre nell’Aretino
Nel mese di settembre del 1961, mentre, rientrando in macchina da una vacanza in Canada i coniugi Barney e Betty Bill, stavano viaggiando all’interno dei confini del New Hampshire, si erano imbattuti in un UFO in evidente fase di atterraggio. Due ore dopo si erano ritrovati a una cinquantina di chilometri da quel punto, senza ricordare nulla di ciò che era accaduto nel frattempo.Consultarono un medico esperto in amnesie, il dottor Benjamin Simon, che li sottopose a una terapia ipnotica. In stato di trance, gli Hill – uno all’insaputa dell’altra – raccontarono quello che era capitato : Erano stati portati all’interno del disco volante da un numero imprecisato di esseri in uniforme e dall’aspetto vagamente umano (Barney disse che gli ricordavano degli irlandesi dal volto rotondo e dai capelli rossi) che li avevano sottoposti a una serie di visite e controlli di natura medica. Avevano subito prelievi di campioni di epidermide e unghie e a Betty era stato inserito un lungo ago nell’ombelico. Alla fine gli era stato imposto di cancellare ogni cosa dalla memoria e di scordare ciò che era accaduto. Nel corso di una seduta dedicata a Barney era presente anche il professor Hynek, il quale era stato autorizzato a formulare le domande. In conclusione la sua impressione era stata positiva e, a suo dire, l’esperienza dei due coniugi era da considerarsi senz’ altro genuina.
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